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sabato 22 novembre 2014

LITIGIO PER MOTIVI PASSIONALI. ROMENO FERISCE CONNAZIONALE


POLICORO. L'UOMO E' STATO ARRESTATO DAI CARABINIERI DOPO AVER COLPITO CON UN COLTELLO DA CUCINA IL RIVALE

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 20.11.14

POLICORO – Un uomo, Daniel Constantin Prohozescu, 32 anni, di nazionalità rumena, con precedenti di polizia, è stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri della locale Compagnia con le accuse di tentato omicidio nei confronti di un connazionale e di porto abusivo di coltello di genere vietato. A scatenare la violenza i “fumi” dell'alcool ed i complimenti galanti rivolti alla sua convivente durante una cena. Il fatto è avvenuto domenica scorsa. Attorno alle 23 un equipaggio del 112 si è recato in un’abitazione di via Fiume, nel centro della città, ove era stata segnalata una lite finita a coltellate. Gli uomini dell'Arma hanno constatato la presenza di due fratelli rumeni di cui uno aveva la testa ed il volto insanguinati dopo un’aggressione a colpi di coltello da parte di un connazionale residente a poca distanza. Ed i carabinieri, dopo aver chiamato il 118, che ha trasportato il ferito in ospedale, hanno identificato l’aggressore. L'uomo, interrogato, ha fornito indicazioni utili alla ricostruzione della vicenda consentendo il rinvenimento ed il sequestro di un coltello da cucina con la lama lunga 29 cm di sua proprietà, già nascosto in un un tombino fognario. Gli investigatori, così, hanno potuto ricostruire l'accaduto. Domenica sera il feritore e la sua convivente erano stati invitati a cena a casa dei due fratelli per un compleanno. Nel corso della festa, però, complice l'elevato consumo di alcool, uno dei fratelli ha rivolto attenzioni alla donna. Da qui un acceso diverbio ed una colluttazione tra i due e l'aggressore, rimasto ferito. Prohozescu, allora, dopo essersi allontanato con il suo nucleo familiare dall’abitazione degli “amici”, si è recato a casa sua e, dopo essersi armato del coltello, è tornato dai due fratelli ferendone più volte uno alla testa e al volto. La vittima, dopo le prime cure all’ospedale di Policoro, è stata trasportata al San Carlo di Potenza in prognosi riservata. Alle 4 di lunedì scorso il feritore è stato arrestato e tenuto sotto controllo dai carabinieri nel reparto di chirurgia generale dell'ospedale jonico dove era stato ricoverato per le lesioni a sua volta riportate con una prognosi di dieci giorni. Ma martedì scorso, dopo le sue dimissioni, è stato accompagnato nella Casa circondariale di Matera su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale materano, Salvatore Colella.


SE LA VIOLENZA NASCE PER I “FUMI” DELL'ALCOOL
GLI ABUSI E I RISCHI
POLICORO – Capita spesso che le forze dell'ordine, segnatamente, nel caso, i carabinieri della locale Compagnia, indichino nelle conseguenze di “bevute” lo scatenarsi di fatti di cronaca. Fatti gravi, come un tentato omicidio. A sentire gli uomini dell'Arma, cioè, l'alcool, consumato in dosi eccessive, non pare essere un buon consigliere. Anzi, è un cattivo consigliere. Sia per le conseguenze a lungo termine sulla salute sia per quelle a breve termine derivanti dal guidare un'auto, manovrare macchinari, rapportarsi agli altri. E, badate bene, qui non si tratta di rumeni o di albanesi o di italiani. Il consumo di alcool in dosi superiori a quelle consentite scatena la violenza per “futili motivi” in soggetti di qualsiasi nazionalità.

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