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sabato 22 novembre 2014

DALLA BASILICATA SECCO NO ALLA COSTRUZIONE DEL DEPOSITO NAZIONALE DI SCORIE NUCLEARI

SCANZANO J. IL 3 GENNAIO LA SOGIN DOVRA' PUBBLICARE L'ELENCO DEI SITI

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 21.11.14

SCANZANO JONICO - “Deposito delle scorie nucleari d'Italia in Basilicata? Grazie, no”. Un rifiuto ribadito in un convegno con cui l'associazione ScanZiamo le scorie, nata in quel 13 novembre 2003 in cui il Governo Berlusconi decretò il cimitero atomico a Terzo Cavone, ha inteso ricordare quella battaglia pacifica e civile. Che costrinse il Consiglio dei ministri dell'epoca a fare marcia indietro. “No” all'unisono da Donato Nardiello, presidente dell'associazione organizzatrice; Salvatore Iacobellis, sindaco del centro jonico; Pino Lacicerchia, suo alter ego di Craco; Vito Di Trani, primo cittadino di Pisticci; Gennaro Labollita, numero 1 dell'amministrazione di San Giorgio Lucano. Ed anche Massimo Scalia, docente di fisica a La Sapienza di Roma, già al fianco di Scanzano e della Basilicata contro la scelta del novembre 2003 della Sogin, la spa pubblica deputata alla individuazione del sito dove il Deposito dovrebbe sorgere, ha sostenuto che la nostra regione “ha già dato”. Pur evidenziando che un Deposito, come da intesa europea, l'Italia lo dovrà pur costruire. Ed in tempi stretti. Il 3 gennaio prossimo la Sogin dovrà pubblicare l'elenco dei siti idonei d'Italia. Poi, però, si passerà ad una fase nuova rispetto alla “scelta di Scanzano Jonico”: quella delle autocandidature. Regioni e Comuni, cioè, potranno avanzare proprie disponibilità. Ci saranno, è stato chiesto a Scalia? E qui la risposta è stata sorprendente per l'uditorio: “Con molta probabilità si. Con il Deposito si parla di contribuzioni sostanziose da parte dello Stato. Io spero che le autocandidature, se ci saranno, siano dettate da responsabilità verso i territori e l'ambiente e non da mera acquisizione di soldi”. Sicuramente, però, non ci saranno “avance” dalla Basilicata. Dove sembrano pronti a rifare “un'altra Scanzano”, se fosse necessario. “Un fischio – ha detto Nardiello – e tutti i centomila che sfilarono contro il Governo Berlusconi nel 2003 sarebbero pronti a scendere di nuovo in piazza”. Ha moderato i lavori del convegno il giornalista della Gazzetta, Filippo Mele, che seguì la protesta di 11 anni fa e che ha proposto di cambiare il nome di Scanzano Jonico in Scanzano della battaglia e di istituire un albo degli amici illustri del Comune metapontino da far firmare, per primo, proprio a Scalia.

A POLICORO. SI PARLA D'ENERGIA E CAMBIAMENTI IN UN CONVEGNO
POLICORO – L'anniversario della protesta antinucleare di Scanzano Jonico e del Metapontino, organizzato da ScanZiamo le scorie, continuerà oggi con un incontro al Liceo Fermi. Dalle 10.30 si parlerà di “Energia e cambiamenti climatici”. Interverranno la docente Pompea Lopatriello ed il vicepresidente dell'associazione organizzatrice Antonello Bonfantino. Relazione del fisico Massimo Scalia, docente all'università La sapienza di Roma. Coordinerà i lavori il giornalista Gianluca Pizzolla.

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