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mercoledì 10 dicembre 2014

PETROLIO, “PRONTI AD OPPORCI A NUOVE RICHIESTE DI RICERCA”. L'ASSOCIAZIONE “MED NO TRIV” STA ELABORANDO LE OSSERVAZIONI

POLICORO. NESSUNA PIATTAFORMA IN UN MARE CHE DA' VITA AD ATTIVITA' ECONOMICHE COME LA PESCA E IL TURISMO

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 10.12.14
 
POLICORO – L'associazione appulo- calabro – lucana Med no triv, con sede nella città jonica, è scesa sul piede di guerra. “Presenteremo a breve – ha detto la sua presidente, l'avvocato Giovanna Bellizzi – cinque osservazioni contro le altrettante nuove istanze di ricerca petrolifera nello Jonio protocollate da compagnie petrolifere. Sono le ennesime richieste che si vanno a sommare alla altre dieci già in itinere e tendenti a perforare i fondali del mare antistante le tre regioni già culla della Magna Grecia. Senza contare le concessioni già in essere davanti alla spiaggia di Crotone”. Insomma, il “grido di guerra” è lanciato: “No piattaforme petrolifere in un mare che dà vita ad attività economiche come la pesca ed il turismo”. Ma Med no triv non si muoverà da sola contro le società petrolifere. “Presenteremo le nostre osservazioni non solo con la nostra firma ma con quella di tutti i cittadini, associazioni, movimenti, che si stanno iscrivendo alla nostra rete. Non siamo soli in questa battaglia”. Già, una battaglia che si incrocia strettamente con quella contro l'articolo 38 del decreto Sblocca Italia che, però, non è ancora in vigore. Allora? “Allora lanciamo un appello tramite la Gazzetta ai comuni interessati dalle cinque nuove istanze a voler presentare anch'essi le loro osservazioni contrarie. Ovviamente, la richiesta è rivolta anche alle Regioni Calabria, Puglia e Basilicata”. Ed a proposito, il battagliero avvocato antitriv ha inviato un messaggio, come dire, “speciale” al “governatore” lucano, Marcello Pittella: “I tempi per presentare le osservazioni per alcune delle cinque istanze sono strettissimi, il 20 dicembre prossimo. Invitiamo il presidente Pittella, perciò, a presentare la documentazione necessaria ed a sostenerla con forza. Noi non vogliamo che accada davanti alle coste del Metapontino quel che è già accaduto davanti a quelle di Crotone. Anche se la ricerca petrolifera in mare non ha confini. Io ci sono stata nell'agosto scorso. La proiezione delle quattro piattaforme sulla spiaggia della citta calabrese è terrificante”. Ma perchè tanto impegno contro le trivelle nello Jonio? “Perchè esse – ha risposto Bellizzi - metterebbero in pericolo la pesca, il turismo, l'ecostruttura dei fondali, e la possibilità di salvare la ricca messe di reperti archeologici rivenienti dall'essere stati Basilicata, Puglia e Calabria la Magna grecia”.








HANNO CHIESTO DI IMPUGNARE L'ART. 38

 “LA REGIONE NON PUO' IGNORARE 62 COMUNI”

POLICORO – Med no triv sta conducendo la sua battaglia contro le trivellazioni nello Jonio non solo presentando osservazioni contro le istanze di ricerca presentate dalle compagnie petrolifere ma anche impegnandosi contro il “famigerato” articolo 38 del Decreto sblocca Italia. Articolo che, se non modificato, toglierebbe a Regioni, Comuni, associazioni, la possibilità di dire la loro nei confronti delle mire dei petrolieri. “La Regione Basilicata, a tal proposito - ha detto Giovanna Bellizzi, presidente dell'organismo che associa cittadini e movimenti di Basilicata, Calabria e Puglia – non può non tenere conto che sono 62 i Comuni lucani che, ad oggi, hanno deliberato contro l'articolo 38”.

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