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lunedì 8 dicembre 2014

RAPINA A MANO ARMATA E PAURA AL SUPERMERCATO IN VIA MORLINO

SCANZANO JONICO. IL LADRO HA PORTATO VIA L'INTERO INCASSO DEL POMERIGGIO, CIRCA 3.500 EURO

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 8.12.14



SCANZANO JONICO – E' sempre allarme criminalità in questo centro privo da mesi di qualsiasi presidio di Polizia di Stato o carabinieri. Ora è la volta delle rapine a mano armata. Come quella messa a segno sabato, alle 20.45, al supermercato Metà, del Gruppo Supercentro, in via Morlino 36. Il “colpo” è stato studiato alla perfezione dal ladro, forse accompagnato da uno o più complici a far da palo o in auto ad aspettarlo. Gli avventori, infatti, erano andati via ed il cassiere, Graziano Lavegas, aveva già abbassato parte delle serrande quando un uomo è entrato nel locale, pistola in pugno, intimandogli di consegnargli i soldi del contenitore per la cassa continua della banca. Il cassiere è rimasto impietrito dall'azione del malvivente che gli ribadito di consegnargli i soldi. Ma una volta ottenuto il “malloppo”, il rapinatore si è accorto che la serranda automatica era quasi del tutto chiusa. Ha dovuto forzarla per guadagnare l'uscita ma ha lasciato sulla “scena”, il suo cappello. Appena fuori, ha svoltato il vicolo per la strada posteriore facendo perdere le sue tracce magari su un'auto che lo attendeva. Dal supermercato è stato lanciato l'allarme. Sul posto sono arrivati da Policoro agenti della Polizia di Stato e carabinieri della Compagnia dell'Arma. L'inchiesta, tuttavia, è stata affidata alla Polstato. E la “scientifica” già nella tarda serata di sabato ha effettuato rilievi. Raccogliendo in primis la testimonianza del cassiere oggetto della minaccia a mano armata. Lavegas, ancora ieri molto scosso, ha raccontato lo svolgersi degli eventi. Il rapinatore, secondo la sua descrizione, era giovane, alto circa 170 cm, con piumino nero e jeans, col volto coperto da un passamontagna ed il capo da un cappello. Quello perso nella fuga. I ladro parlava italiano ma l'accento è sembrato straniero alla vittima. Tremilacinquecento euro il bottino, l'incasso della apertura pomeridiana. Gli agenti della Polizia di Stato sono al lavoro. Intanto, stanno esaminando il filmato della telecamera interna al locale e quelli di altre sparse nella zona. Poi, studieranno il cappello. E dire che il direttore del negozio, Giuseppe De Lorenzo, aveva segnalato al Commissariato che da circa 7 giorni un'auto effettuava passaggi “ispettivi” su via Morlino. Un anno fa lo stesso “Metà” venne fatto segno di un'altra visita dei ladri. Quella volta, però, si trattò di furto con scasso.


OCCORRE UN PRESIDIO

COSI' LA COMUNITA' SI SENTE ABBANDONATA

SCANZANO JONICO – Urge un presidio delle forze dell'ordine nel Comune più giovane del Materano. Quello dove, negli ultimi anni, la criminalità, organizzata o meno che sia, sembra aver messo in atto una sorta di “stillicidio della tensione”. Ma anche la delinquenza cosiddetta minore preoccupa l'opinione pubblica. Due notti prima della rapina a mano armata da 3500 euro al supermercato Metà di sabato sera, infatti, era stata rubata un'auto Mercedes, in una via del centro abitato. Ed i commenti della gente sono del tipo: “Dobbiamo armarci anche noi”. La verità è che qui l'opinione pubblica si sente defraudata del Commissariato di polizia che aveva ottenuto con grandi sacrifici. E la promessa Caserma dei carabinieri è ancora sulla carta.

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