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lunedì 19 gennaio 2015

IL CENTRO “ALBADER” CONTRO IL TERRORISMO

SCANZANO JONICO. LA STRUTTURA CULTURALE ISLAMICA SUI FATTI DI PARIGI

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 19.1.15

SCANZANO JONICO - “Noi condanniamo il terrorismo ed il fanatismo religioso. Islam significa pace e democrazia”. Lo ha detto ai giornalisti Abdelhadi Razzouki, da 34 anni in Italia, moglie italiana e 4 figli, del Centro culturale islamico “Albader”, aperto da circa 5 mesi in via degli artigiani, per spiegare la posizione dei musulmani del Metapontino dopo la strage di Parigi del 7 gennaio scorso. Presenti il presidente di “Albader” Abdellah Tatby, l'imam Hablouji Tahar, il sindaco Salvatore Iacobellis, e circa 50 tra marocchini e sudanesi, Razzouki ha spiegato che “i terroristi che hanno sparato in Francia non hanno nulla a che vedere con l'Islam. Noi condanniamo quei criminali. Ma non accettiamo le provocazioni di quel giornale contro il profeta Mohamad (Maometto). E' vergognoso ridicolizzare i profeti. Il vero musulmano crede a Mohamad ma anche a Gesù ed a Mosè”. Insomma, la comunità musulmana ha sentito la necessità di parlare all'opinione pubblica “anche se – ha precisato il nostro interlocutore – nessuno di noi ha avuto problemi con gli italiani. Noi qui siamo integrati. Chi fa il commerciante, chi l'elettrecista, chi il muratore. Certo, quel giornale offende i profeti anche se rispettiamo il vostro concetto di libertà. Ma i due che hanno sparato a Parigi sono francesi non dell'Arabia Saudita o del Marocco. E sono intrisi di cultura occidentale. Poi, tutto una volta, sono diventati musulmani. Hanno offeso i loro familiari e tutti i musulmani. E le responsabilità di quelli che in Francia si occupano di sicurezza nazionale? Come hanno avuto le armi i due terroristi? Il nostro imam - ha concluso Razzouki – ci ha sempre invitati ad andare alla polizia se vediamo qualcuno che può danneggiare la nostra comunità”. Ed il sindaco Iacobellis ha confermato l'impegno a garantire i diritti sociali, civili, e religiosi, a tutti: “Come città della pace ospitiamo persone da ogni parte del mondo e di tutte le religioni. Sono qui per rimarcare il no alla violenza ed alla guerra”.

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