Visualizzazioni totali

martedì 3 febbraio 2015

COSI' “SALVIAMO LA PELLE” TRA CULTURA DEL CIBO E UN NUOVO STILE DI VITA

ASSOCIAZIONISMO. NUOVO SODALIZIO, PRESIDENTE SPAGUOLI

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 3.2.15

 
 
POLICORO – Una nuova cultura del cibo, di corretti stili di vita e di pensieri positivi. E' l'obiettivo che si prefigge l'associazione “Salviamo la pelle”, fondata a Matera nelle scorse settimane e presentata nel lido La stiva nel corso di un convegno seguito da una cena vegana. Presidente è il medico Antonio Spagnuoli, già chirurgo per 28 anni all'ospedale di Matera, e, dal 2009, specialista in medicina estetica e del benessere. Il benessere che cercano gli aderenti, e non solo, a “Salviamo la pelle”. Come? “Con una corretta alimentazione – ha spiegato Spagnuoli. Il cibo è alla base di tutto. Noi propugniamo un'alimentazione senza proteine animali (carne e derivati), con verdure ed insalate, frutta, legumi, una volta alla settimana pesce e formaggio. E va battuta la sedentarietà. Muoversi all'aria aperta è benessere”. Il presidente della neonata associazione, altresì, è stato durissimo con i farmaci: “Vanno usati solo in urgenza. Gli ipertesi ed i diabetici possono smettere di prendere medicine in 2 mesi”. Ed ecco gli esempi. Antonietta Verna, couselor, ha detto di aver abbracciato la nuova “filosofia” dopo una malattia post partum. E Giovanni Pisano, segretario dell'associazione, si cura con dieta e stile di vita. Valentino Di Benedetto, agronomo a Castellaneta, non solo è passato dai 110 chili di 30 anni fa ai 70 di adesso ma è diventato fautore dell'agricoltura sinergica. Egli, cioè, non usa da anni concimi e pesticidi e non ara più. “Così – ha spiegato – la terra è viva, naturale. E produco grano e vino di qualità”. Grano molito a Matera dal pastificio di Gianfranco Taccardi, altro socio fondatore, ed usato, sotto forma di pane, per la cena dello chef Bonifacio Castello, vegano di scelta e di professione. Ma bastano cibo, stile di vita, prodotti al naturale, per “salvarsi la pelle”? No serve anche “pensare positivo”. Difficile, visti i problemi di crisi economica, disoccupazione, scontri sociali, che attraversano la società. Il dibattito, tuttavia, è aperto.

Nessun commento:

Posta un commento