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venerdì 6 febbraio 2015

“IL PRESIDENTE PITTELLA HA RASCHIATO SULLA SOFFERENZA DEI DIALIZZATI”.

SANITA'. PROTESTANO DIALIZZATI, TRAPIANTATI DI RENE, TALASSEMICI E CON ALTRE PATOLOGIE DEL SANGUE

SONO STATE TAGLIATE DRASTICAMENTE LE PROVVIDENZE ECONOMICHE

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 6.2.15

MATERA - “Altro che fondo del barile, il presidente della Giunta regionale, Marcello Pittella, ha raschiato sulla sofferenza dei dializzati”. Lo ha dichiarato Donato Andrisani, presidente regionale dell'Aned (Associazione nazionale emodializzati – dialisi e trapianto) contestando i tagli ai sussidi deciso dalla Regione. E la giornalista Katya Madio, trapiantata renale, ha inviato al “governatore” una lettera aperta sull'argomento. Ma andiamo con ordine. Andrisani: “E’ un atto gravissimo, ingiusto e ignobile, l’approvazione recente dell’art. 21 della finanziaria regionale 2015 che taglia drasticamente le provvidenze economiche in favore di dializzati, trapiantati di rene, talassemici e pazienti affetti da altre patologie del sangue. Dal 1 gennaio 2015 la misura del contributo sarà legata a quattro scaglioni di reddito familiare lordo: 1) 240 euro mensili per redditi inferiori a 5.000 euro; 2) 180 per redditi fra 5.001 e 10.000; 3) 120 per redditi fra 10.001 e 14.000; 4) 60 euro mensili per redditi compresi fra 14.000,01 e 20.000 euro. Questo significa che per tantissimi pazienti, con un reddito familiare lordo superiore a 5.000 euro, il beneficio economico sarà notevolmente ridotto o addirittura azzerato”. La norma precedente, infatti, obbligava la Giunta regionale a rivalutare ogni anno il solo reddito personale mentre la misura del contributo di 238 euro non è mai stata adeguata da oltre 15 anni. Da qui l'invito di Andrisani al presidente Pittella ed all'assessore alla sanità, Flavia Franconi, “a venire con noi nei centri dialisi, incontrare i pazienti, conoscere i loro volti, guardare i loro occhi, mentre sono attaccati ad una macchina. Avete raschiato sulle innumerevoli storie e vicende di persone che devono sostenere il carico di fatiche, rinunce, sofferenze, sacrifici e solitudine”. E questi alcuni passi della lettera aperta di Madio: “La norma approvata dalla Regione è iniqua. Si parla di reddito familiare quando altri enti, come l’Inps, riconoscono sussistenze per invalidità civile percepite su scaglioni di reddito individuale. Cosa c’entra il nucleo familiare se parliamo di patologie soggettive? Confido nella sua sensibilità affinchè prenda in seria considerazione la necessità di ripristinare i parametri vigenti prima dell’entrata in vigore della Legge di stabilità 2015 e che i tagli operati possano essere spostati verso su altre voci di bilancio”.

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