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lunedì 9 marzo 2015

“NO ALLA RIATTIVAZIONE DEI POZZI DI GAS VICINO AL CENTRO ITREC”

ROTONDELLA. RICHIESTA LA PROROGA DELLA CONCESSIONE. AMBIENTALISTI CONTRARI ANCHE ALL'ISTANZA TEMPA LA PETROSA

NOSCORIE TRISAIA LANCIA L'ALLARME CONTRO IL RISCHIO DELLE TRIVELLE

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 9.3.15

 
  
ROTONDELLA – Allarme lanciato dall'associazione antinucleare ed antitrivelle Noscorie Trisaia. Felice Santarcangelo è il portavoce del gruppo ambientalista: “Ci sono due pozzi, oggi ufficialmente “destinati ad atri usi”, distanti all'incirca 400 metri dall'Itrec della Trisaia, uno in territorio di Rotondella, l'altro in territorio di Nova Siri. E la società concessionaria ha chiesto la proroga della concessione. Noi diciamo no e chiediamo che la Regione Basilicata, con l'assessore all'ambiente Aldo Berlinguer, imponga dapprima il monitoraggio dei due pozzi, poi la loro chiusura e, infine, il ripristino dello stato dei luoghi”. Noscorie e Med no triv sono molto preoccupati per la presenza di strutture simili poste a poche centinaia di metri dal sito atomico dismesso. Tanto che hanno chiesto, con un circostanziato documento firmato dall'avvocato Giovanna Bellizzi, presidente di Med no triv, alla International atomic energy agency di Vienna, dell'Onu, un parere sulla presenza di pozzi nelle vicinanze di un deposito nucleare. In particolare, la richiesta riguarda gli effetti possibili del “Masseria Morano”, su via Adua, nel Comune di Policoro, distante circa 4 chilometri dall'Itrec. Ne consegue che i timori degli ambientalisti diventano ancora più pressanti per pozzi di cui le compagnie concessionarie chiedono la proroga e posti nel raggio di poche centinaia di metri dalle piscine in cui sono custodite le barre del ciclo uranio – torio di Elk River. Per farne cosa? “Potrebbero essere destinati – ha risposto il portavoce di Noscorie - o per la re - iniezione di gas oppure per una ulteriore trivellazione a maggiore profondità. Noi diciamo no”. Noscorie Tisaia, altresì, ha detto no anche ad una nuova concessione molto più estesa, Tempa La Petrosa, che riguarda anche Rotondella e Nova Siri. Ed insieme alle associazioni ambientaliste hanno detto no molti dei Comuni coinvolti. “Per noi il territorio del Basso Sinni – ha concluso Santarcangelo - dev'essere non solo denuclearizzato ma anche detrivellizzato. I tempi, però, per la Regione Basilicata sono ristretti. Deve bocciare la richiesta di concessione Tempa La Petrosa entro il 31 marzo prossimo altrimenti, per effetto del Decreto sblocca Italia, la decisione passerà al Governo nazionale. Noi chiediamo, con forza, che nel rispetto delle volontà di Comuni e cittadini la Regione decida per la bocciatura”. 
 

IL PRESIDENTE DI MED NO TRIV GIOVANNA BELLIZZI

POZZO MORANO È VICINO A UN CENTRO CON SCORIE NUCLEARI”

POLICORO - “No a concessioni di nuovi pozzi ed alla proroga di vecchi nelle aree circostanti l'Itrec della Trisaia. Attendiamo la risposta dell'Iaea, agenzia dell'Onu, sul Pozzo Morano di via Adua. Si tratta di attività potenzialmente pericolose vicine ad un centro con scorie nucleari. Per noi c'è incompatibilità”. Lo ha detto l'avv. Giovanna Bellizzi, presidente di Med no triv, ricordando l'esplosione del gasdotto in Abruzzo nei giorni scorsi. “Un'esplosione avvenuta in una struttura di trasporto e non di estrazione ma che pure poteva provocare un disastro. E come non ricordare l'esplosione del 1991, nel pozzo di zona Madonella di Policoro? Possiamo correre rischi simili vicino all'Itrec? Abbiamo chiesto all'Iaea di fornirci una risposta per agire su Governo e Regione al fine di bloccare queste attività. Anche se già il Comune – ha concluso Bellizzi - potrebbe stoppare Pozzo Morano”.

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