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lunedì 18 maggio 2015

IL VECCHIO BAGNO PUBBLICO COME “BUNKER” DELLA DROGA

SCANZANO JONICO. I SEGNI DEL DEGRADO IN UN IMMOBILE TRA IL PALAZZACCIO BARONALE E IL PARCO GIOCHI

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 18.5.15
 


SCANZANO JONICO – La Gazzetta ha scoperto il nuovo posto del crack utilizzato per drogarsi. Lo stesso nostro giornale scoprì nel settembre scorso il bunker del crack, in un locale inutilizzato sotto la piazza antistante il Palazzaccio baronale. Poi chiuso, dopo il nostro articolo, dal Comune. Questa volta, però, il degrado che abbiamo visto e fotografato è indicibile. Il posto è nel bagno annesso al chiosco – bar della villa comunale Riforma fondiaria, tra il Palazzaccio baronale ed il parco giochi Città dei ragazzi. Si tratta di una struttura attualmente chiusa per un contenzioso legale in corso tra il Comune, proprietario di parte di essa, e l'ultimo affittuario. Noi ci siamo recati nei giorni scorsi nella costruzione, un vecchio gazebo medioevale trasformato dalla insipienza amministrativa in un ibrido antico – moderno, per fotografare i postumi di un furto. Ovviamente, visionammo tutto il resto. E, sul retro, ecco la porta del bagno, aperta, in cui sono ubicati due vasi inutilizzati da tempo. Ebbene, proprio in quei vasi e negli spazi circostanzi i segni sconvolgenti di dove può arrivare il disprezzo per il proprio corpo. Per terra centinaia di pezzi di carta stagnola bruciacchiata, immondizia, barattoli, fogli di giornale, bottiglie di plastica. Proprio i due vasi servono a chi frequenta il posto come base per il confezionamento del crack. Il crack si ottiene facendo riscaldare in un cucchiaio la cocaina mischiata a bicarbonato di sodio o ammoniaca. Quando il composto ottenuto si raffredda si formano dei cristalli che si posizionano sulla stagnola che fa da tappo alla bottiglia prima di dargli fuoco. I vapori prodotti vengono inalati tramite il beccuccio infilato nella bottiglia. Gli effetti desiderati del crack sono: sensazione di forza ed energia, scioltezza comunicativa, euforia e vivacità. Ma il rovescio della medaglia è pesante: la persona che l'ha inalato può sentirsi depressa e apatica, può sperimentare stati paranoici, nervosismo e irritabilità, insonnia o sonno eccessivo, diminuzione delle sensazioni di piacere e la voglia di rifumare può ripresentarsi fortissima. Un consumo continuato e prolungato può portare all'alienazione dell'individuo con sintomi simili alla schizofrenia o a stati paranoici accompagnati da deliri e allucinazioni. La morte può sopraggiungere per overdose, per colpo di calore e arresti respiratori o cardiaci.


IL PRECEDENTE

QUELLA SCOPERTA NEL NASCONDIGLIO UTILIZZATO PER FUMARE IL CRACK

SCANZANO JONICO – L'1 settembre scorso la Gazzetta entrò nel bunker del crack, un locale inutilizzato sotto la piazza del Palazzaccio baronale. Vi si entrava da una porta di cantiere. Una volta entrati lo scenario era sconvolgente. Per terra migliaia di pezzi di carta stagnola bruciacchiata, rifiuti, bottiglie vuote di birra, barattoli. Alcuni tufi facevano da base per confezionare la droga. Fotografammo un cucchiaio annerito dal fuoco ed una bottiglia di plastica con il tappo ricoperto da stagnola ed un tubicino infilato dentro. Quel bunker era utilizzato per fumare crack. Dopo il nostro articolo il Comune chiuse l'accesso. Ma chiuso il bunker, ecco il posto del crack, in un bagno di un chiosco - bar chiuso. Non c'è limite al degrado.

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