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giovedì 25 giugno 2015

“IL PETROLIO È PEGGIO DEI RIFIUTI RADIOATTIVI”

A DIRLO È FELICE SANTARCANGELO, IL PORTAVOCE DI “NOSCORIE TRISAIA”
 
IL MOVIMENTO SI MOBILITERÀ SABATO A POLICORO IN PIAZZA ERACLEA
 
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 25.6.15 
 

“Il petrolio come i rifiuti radioattivi? No, è peggio”. Lo ha dichiarato Felice Santarcangelo, portavoce di Noscorie Trisaia, l'organizzazione nata nei frangenti del battaglia contro il Deposito unico delle scorie nucleari a Scanzano Jonico e da allora impegnata su più fronti tra cui quello anti trivelle. Ieri, nella sala consiliare del municipio, Santarcangelo aveva portato uno striscione con la scritta “Je suis Mar Jonio” che prima aveva attaccato al banco della presidenza e che poi, per non incorrere in contrasti istituzionali, ha ritirato. Cosa significa “Je suis Mar Jonio”, frase mutuata da “Je suis Charlie Hebdo”. “Significa - ha risposto l'esponente ambientalista - che io mi considero come il mar Jonio attaccato dal permesso di ricerca di idrocarburi concesso dal Governo di Matteo Renzi alla Enel Longanesi srl. Tutti siamo Mar Jonio”. Un significato chiaro per quanti dal 2008 in poi sono battuti contro l'invasione della trivelle prima sulla terra ferma e poi nel Golfo di Taranto. “Il Governo Renzi, però - ha continuato il nostro interlocutore – è stato l'unico a voler firmare un'autorizzazione. Può essere la prima di decine. Autorizzazione concessa con l'uso della tecnica di ricerca “Air gun” che tanti problemi ambientali può creare”. Di cosa si tratta? “Di far esplodere bombe di aria compressa al di sotto dei fondali per verificare la presenza di giacimenti. Una tecnica che può mettere in movimenti gli ipotizzati carichi di scorie radioattive smaltiti nel Mediterraneo affondando le “famose” navi dei veleni su cui stanno indagando due Procure della Repubblica ed alcune Commissioni parlamentari ed anche la frana accertata dal Cnr e da tre università. E quali danni subirebbero i cetacei che hanno il loro habitat nel nostro mare? Sarebbe un disastro”. Che fare? “Non basta il ricorso al Tar. Serve la mobilitazione per far dichiarare lo Jonio libero dalle trivelle. Per sabato prossimo, perciò, invitiamo tutti al nostro happening in piazza Eraclea, a Policoro, dalle ore 20. La ricerca di idrocarburi nel Golfo di Taranto – ha concluso Santarcangelo - non passerà”.


L'OPERATORE TURISTICO MANGIALARDI

DOBBIAMO FAR SENTIRE LA NOSTRA PROTESTA”

“No alle trivelle nello Jonio. Sono sicuro che il Governo guidato da Matteo Renzi ci ripenserà. Noi, però, è bene che facciamo sentire la nostra voce, forte, di protesta”. Lo ha detto Sigismondo Mangialardi, operatore turistico di Policoro, uno dei pochi della sua categoria presente al summit di amministratori locali convocato dal sindaco della città del Metapontino, Rocco Leone. Significa, forse, che chi lavora e vive di turismo non sente ancora come propria la battaglia anti trivelle nel Golfo di Taranto? “No – ha risposto Mangialardi. Non significa nulla la mancata presenza dei miei colleghi ad un incontro operativo di tipo istituzionale. Vi posso assicurare che il loro interesse, non solo in Basilicata ma anche in Calabria e Puglia, sull'argomento è molto elevato”. Forse, si tratta di una “tensione” sull'argomento ancora non molto elevata. Qui pare di essere ai movimenti iniziali di quella che si profila come una lunga battaglia in crescendo. Il nostro interlocutore ha dissentito: “No. Vi posso ribadire che la tensione sulla questione, soprattutto dopo la prima autorizzazione rilasciata dal Governo ad una compagnia petrolifera per ricercare idrocarburi nello Jonio, è già moltissimo elevata. Gli operatori turistici sono incavolati neri per le trivelle nel mare della Magna Grecia”. Cosa accadrà? “Mi auguro che chi prende queste decisioni rifletta su quel che sta facendo. Io, poi, ho seguito molti convegni in cui è stato affermato che, per come si sta evolvendo il mondo dei bisogni energetici, trivellare non serve più a niente”. Allora? “Allora – ha concluso Mangialardi - io sono sicuro che il Governo Renzi ci ripenserà come fece quello guidato da Silvio Berlusconi per le scorie nucleari a Scanzano Jonico. Noi, però, intanto, dobbiamo far sentire la nostra protesta”.

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