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sabato 21 maggio 2016

TURSI. CANONI DI TERRENI NON RISCOSSI, PAGHERÀ ANCHE IL SINDACO COSMA

EX DIRIGENTI ED EX GIUNTA COMUNALE CONDANNATI A RISARCIRE 122MILA EURO 

A petrizza della Rabatana cantata da Pierro
 LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 21.5.16

TURSI - La Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale della Basilicata, ha condannato a risarcire al Comune 122.662 euro da parte di ex amminsitratori, con alcuni ancora in carica, e di due ex dirigenti dell'ente all'epoca dei fatti. La somma è stata così suddivisa dai giudici della Sezione: Vincenzo Popia (ex assessore), Salvatore Cosma (ex assessore ed attuale primo cittadino), Giuseppe Modarelli (ex assessore), Gaetano Bruno (ex assessore), e Salvatore Cavallo (ex assessore ed ora capogruppo della lista di maggioranza Per Tursi in prima persona ), 6.133 euro ciascuno; Giuseppe Labriola (ex sindaco), Antonio Caldararo (ex assessore ad attuale vicesindaco) e Nicola Gulfo (ex assessore) 10.222 per ognuno; Giuseppe Veneziano (ex dirigente) 42.931; Ubaldo Latronico (ex dirigente) 18,400. La sentenza è stata emessa nel giudizio di responsabilità chiesto dalla Procura regionale della Corte contabile nei confronti degli ex amministratori ed ex dirigenti con atto di citazione del 1 settembre 2015. La contestazione nei loro confronti è stata quella di aver prodotto un danno di 247.050 euro corrispondente alla mancata riscossione di canoni enfiteutici su terreni di proprietà comunale nell’arco temporale 1 gennaio 2005 – 31 dicembre 2009 ormai non più reclamabili per intervenuta prescrizione del diritto. La vicenda è passata per delibere di nomina di un geometra da parte del Comune e di interventi della Regione Basilicata sull'uso dei terreni distinati ad usi civici. Il Pubblico ministero contabile, però, ha ritenuto, dopo aver studiato la concatenazione degli atti, che “sussistesse l’obbligo del Comune di Tursi di procedere alla riscossione dei citati canoni la cui mancata riscossione non poteva che essersi tradotta in danno erariale, in termini di “mancata entrata finanziaria” per l’Ente, almeno con riferimento al periodo per il quale il relativo diritto era da considerarsi ormai prescritto. Danno determinabile in 247.050 euro, somma corrispondente alla misura del canone annuo fissato (euro 65 per ettaro) moltiplicata per l’estensione dei terreni coinvolti (ettari 760,1649) ed a sua volta valutata per le 5 annualità prescritte (1 gennaio 2005 – 31 dicembre 2009). Tutti chiamati in causa si sono costituiti nel giudizio. Ma al termine dell'udienza, la decisione dei giudici della Sezione della Basilicata della Corte dei conti con la condanna nei loro confronti.


COSMA CHIEDERÀ LA DEFINIZIONE AGEVOLATA.

MENTRE L'EX SINDACO LABRIOLA DEFINISCE LA CONDANNA “UN'INGIUSTIZIA”
 
TURSI - “La condanna della Corte dei conti per i canoni non riscossi per l'uso di terreni comunali? Mi è arrivata la notizia il giorno del mio compleanno”. Lo ha detto il sindaco Salvatore Cosma condannato a versare nelle casse del suo Comune 6.133 euro. Ma ecco ancora il primo cittadino: “La vicenda risale nel tempo con la nomina di un geometra da parte di una Giunta precedente a quella guidata da Giuseppe Labriola in cui io ero assessore. Ma la Regione decise di nominare un suo tecnico. Il geometra ci citò ai danni ed il Comune non riscosse più i canoni. Io appena insediato da sindaco ho fatto la delibera per il recupero delle somme. Chiederò la definizione agevolata del giudizio”. Di parere opposto l'ex sindaco Labriola, che dovrà pagare 10.222 euro: “E' una ingiustizia unica. Proporrò appello facendo, magari, azione comune con gli altri membri della mia amministrazione”.




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