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domenica 18 settembre 2016

SCANZANO J. E' SLITTATA AL 2017 LA “CARTA” CON I SITI IDONEI PER LE SCORIE NUCLEARI

IN UNA VECCHIA MAPPA DEL 2010 I NOMI DI ALTRE LOCALITÀ LUCANE COME “CANDIDABILI” TRA CUI MATERA
La rivolta antiscorie di Scanzano Jonico del 2003
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 18.9.16

SCANZANO JONICO – Slitta al secondo o terzo trimestre del 2017 la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ad ospitare il deposito unico delle scorie radioattive d'Italia. Tanto è venuto fuori dall'audizione del ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, davanti alla Commissione parlamentare bilaterale contro le ecomafie. L'esponente del Governo guidato da Matteo Renzi, così, ha “certificato” l'empasse che dura dal settembre scorso sulla Carta redatta dalla Sogin, la spa pubblica costituita per smantellare le ex centrali ed i siti atomici dismessi del Paese. Bubboni sparsi in tutta la Penisola, Basilicata compresa con il suo Itrec della Trisaia di Rotondella. Smantellamento che produce scorie. Dove andranno a finire? Chissà. La vicenda del cimitero atomico nazionale riguarda da vicino la Basilicata interessata dalla scelta del governo Berlusconi terzo, il 13 novembre del 2003, di voler seppellire i rifiuti nucleari ad 800 metri di profondità nei depositi di salgemma di Terzo Cavone di Scanzano Jonico. Una scelta ritirata dopo le proteste dell'intera regione. Il sito in questione sarebbe sorto a 500 metri dallo Jonio. Scanzano Jonico, pertanto, con i nuovi criteri di localizzazione stabiliti dall'Ispra, l'Istituto pubblico per la protezione e la ricerca ambientale, dovrebbe, condizionale obbligo, essere fuori dalla Cnapi ma potrebbero esserci altri centri lucani. I ministri interessati, infatti, hanno sempre detto che siti idonei vi sono in tutte le regioni. Così, torna alla ribalta quanto pubblicato dalla Gazzetta, il 24 settembre 2010, con i territori di Matera, Montescaglioso, Montalbano Jonico, Banzi, Palazzo San Gervasio, e Genzano di Lucania, ritenuti, all'epoca, idonei al deposito. La rivelazione fu fatta da una fonte autorevole che volle mantenere l’anonimato. Il nostro giornale la riportò con il beneficio di inventario stante il segreto sulla mappa con 52 località del Belpaese che la Sogin aveva allora redatto. Segreto come quello che vige sulla nuova Cnapi. E con esso viene meno la trasparenza da tutti invocata sulla vicenda. “Non intendo negare che vi siano stati ritardi e criticità nella gestione dell'intero processo – ha detto Calenda. Credo, tuttavia, che nelle ultime settimane si siano finalmente create le condizioni per riprendere un lavoro serio di approfondimento, confronto e garanzia". Sarà...



NOSCORIE TRISAIA: “DECISIONE CHE COZZA CON LA TRASPARENZA”

SCANZANO JONICO - “La pubblicazione della Cnapi, la Carta dei siti potenzialmente idonei ad ospitare il Deposito delle scorie radioattive d'Italia, slitta a dopo il referendum costituzionale. Un’azione che non giova alla trasparenza che le istituzioni vogliono instaurare con le comunità sulla realizzazione del Deposito”. Lo ha detto Felice Santarcangelo, di Noscorie Trisaia, dopo le dichiarazioni del ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, alla commissione sulle ecomafie. “Slitta a settembre 2017 – ha aggiunto Santarcangelo - la pubblicazione della Carta mentre la procedura di infrazione avviata dall'Europa in merito al procedimento che interessa il programma per la gestione dei rifiuti radioattivi nel nostro Paese va avanti”.

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