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mercoledì 28 giugno 2017

ROTONDELLA. ITREC. AVANTI CON I LAVORI DEL BUNKER CHE CUSTODIRÀ I RIFIUTI NUCLEARI CEMENTATI ED I DUE CONTENITORI DELLE BARRE DI ELK RIVER. IERI LA VISITA DEI GIORNALISTI NELL'AREA DEL CANTIERE


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 28.6.17

ROTONDELLA - “L'attività di decommissioning, vale a dire della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, continua. Tanto che oggi diamo l'avvio alla realizzazione di parte del solaio del deposito temporaneo dell'impianto Icpf (Impianto di condizionamento del prodotto finito) in cui saranno custoditi i manufatti prodotti dalla cementazione ed i due cask (contenitori) in cui verranno alloggiati a secco 64 barre di Elk River”. Lo ha detto il responsabile del sito Itrec della Trisaia, Edoardo Petagna, gestito dalla società pubblica Sogin, accompagnando i giornalisti nell'area del cantiere. Area in cui è in fase di realizzazione la copertura del capannone rientrante nel progetto Icpf. Progetto che, oltre al deposito temporaneo, si basa anche sulla realizzazione dell'impianto di solidificazione vero e proprio. Servirà a cementificare circa 3 metri cubi di soluzione liquida uranio-torio, il prodotto finito, derivante dalle pregresse attività di riprocessamento sperimentali condotte a Rotondella sino al 1978 quando furono interrotte dopo il referendum che disse no al nucleare italiano. Impianto e deposito costeranno 40 milioni di euro, 20 per l'Icpf, 10 per il capannone, 10 per le forniture necessarie. Il tutto dovrebbe, il condizionale è d'obbligo, entrare in funzione nel 2022. Ovviamente molte domande sono state fatte sulle misure di sicurezza. “Il progetto – ha spiegato il responsabile Sogin dell'Itrec – ha ottenuto l'approvazione dell'autorità di controllo Ispra (Istituto superiore per la protezione e la sicurezza ambientali) insieme alla qualifica della matrice cementizia in cui saranno sciolti i rifiuti liquidi e dell'intero manufatto. Ha ottenuto anche il Decreto Via (Valutazione di impatto ambientale) da parte del ministero dell'Ambiente. Le due strutture, inoltre, sono state progettate per resistere ad una serie di incidenti come, ad esempio, condizioni climatiche estreme, impatto aereo, incendi, esplosioni, terremoti. Ed è garantito in maniera assoluta l'isolamento dei rifiuti radioattivi. Nel sito, altresì, è attiva una rete di sorveglianza radiologica con il monitoraggio continuo e programmato della qualità dell'aria, dell'acqua di falda e di mare, del pesce e dei principali prodotti agroalimentari dell'area. I valori rilevati - ha concluso Petagna - sono sempre risultati ampiamente al di sotto dei limiti previsti dalle leggi in vigore”.

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