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venerdì 15 settembre 2017

NUCLEARE. INQUINANTI FUORI DELL'ITREC, LA REGIONE CONVOCA LA SOGIN. TROVATO TRICLOROMETANO IN UN POZZETTO ESTERNO. IL SINDACO DI ROTONDELLA, AGRESTI: “NON SONO PREOCCUPATO”

L'ITREC DI ROTONDELLA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 15.9.17

La Regione scende in campo per affrontare il problema dell'inquinamento da tricloroetilene, da cromo esavalente e da altre sostanze nell'area Enea-Sogin della Trisaia. Inquinamento, però, che, secondo un report dell'Arpab del 1 settembre scorso, a differenza di quanto denunciato dalla stessa Sogin il 4 giugno 2015, è stato rinvenuto anche in un pozzetto esterno al sito per il triclorometano ed in concentrazione più che doppia della soglia di contaminazione nel pozzetto al confine dell'area, sia pure interno ad essa, per il cromo esavalente. Situazione quest'ultima che ha destato preoccupazioni per la possibile “migrazione” dell'elemento chimico nell'ambiente al di fuori di quello interessato dall'Ente di ricerca e dall'impianto atomico dismesso. Il cromo esavalente, infatti, è uno dei più importanti e pericolosi inquinanti ambientali perché tossico, mutageno e cancerogeno. Il tricloroetilene, invece, è stato inserito dall’Airc (Agenzia internazionale della ricerca sul cancro) come cancerogeno per gli animali e potenzialmente per l’uomo. Sospetto cancerogeno per l'uomo è anche il triclorometano. Così, è stato l'assessore regionale all'ambiente, Francesco Pietrantuono, ad annunciare una riunione tecnica sul caso per martedì prossimo, alle ore 10, nella sede del suo Dipartimento. Il sindaco di Rotondella, Vito Agresti, da parte sua, però, ha dichiarato di non essere preoccupato dalla situazione. “Martedì – ha detto Pietrantuono – affronteremo, in un incontro tecnico con Arpab, Sogin, Enea, Provincia di Matera, Asm, Comune di Rotondella, tre temi: la messa in sicurezza il più presto possibile; l'accertamento delle cause e del responsabile dell'inquinamento; la definizione di una tempistica stretta della chiusura del Piano di caratterizzazione (analisi e studio del sito) per far partire la bonifica”. L'esponente della Giunta Pittella non ha nascosto una certa incredulità per uno studio ancora in corso dopo che l’inquinamento di alcuni dei 10 pozzi della rete di monitoraggio delle acque superficiali all’interno delle aree Itrec ed Enea con concentrazioni di trielina, cromo esavalente, ferro ed idrocarburi totali, superiori ai limiti soglia, fu denunciato ben 2 anni fa: “La caratterizzazione a che punto è? Possibile che c'è voluto tanto tempo per capire chi è responsabile dell'inquinamento? Ma il procedimento, per legge, è in mano al Comune. La Regione non può convocare una conferenza di servizio in merito”. Ed ecco il sindaco Agresti a cui abbiamo chiesto se fosse preoccupato dalle notizie di emergenza ambientale diffuse, in primis, dal Consigliere regionale del M5s, Gianni Perrino. “Non sono preoccupato – è stata la risposta - perchè quel materiale è li minimo da sette anni. Nè sono state mai fatte analisi simili in passato. E non è una questione riconducibile alla messa in sicurezza che sta effettuando Sogin. Chiederò, ovviamente, che tutte le misure indicate dai tecnici per la bonifica vadano attuate al più presto”.



L'ARPAB CHIEDE UNA BARRIERA PER PROTEGGERE LE ACQUE SOTTERRANEE
Appare quanto meno opportuno che si proceda alla realizzazione di una barriera idraulica a valle del sito (Enea-Sogin, ndr) ed al conseguente monitoraggio mensile delle acque di falda all'interno ed all'esterno della barriera stessa al fine di verificare l'andamento delle Concentrazioni soglia di contaminazione (Csc) per la matrice acqua sotterranea”. Lo ha scritto il dirigente dell'Arpab, Gaetano Santarsia, a Dipartimento ambiente della Regione, Comune di Rotondella, Provincia di Matera, Asm, Prefettura di Matera, Sogin, Enea, e carabinieri del Noe, nel report del 1 settembre reso pubblico dal Consigliere regionale del M5s Gianni Perrino. Le due richieste sono conseguenti alle indagini condotte alla Trisaia nell'ambito del Piano di caratterizzazione (analisi necessarie alla redazione dei progetti di bonifica) approvato nella conferenza di servizio svoltasi nel Comune di Rotondella il 20 novembre 2015. Cinque mesi dopo la notizia diffusa dalla Sogin spa incaricata della messa in sicurezza del sito atomico Itrec, del rilevamento di concentrazioni di trielina, cromo esavalente, ferro ed idrocarburi totali, superiori ai limiti soglia in alcuni pozzi della rete di monitoraggio interna delle acque superficiali. “Le indagini di caratterizzazione hanno consentito – si legge ancora nella nota Arpab - di verificare che: i superamenti delle Concentrazioni soglia per il tricloroetilene sono circoscritti all'interno del sito; i superamenti del triclorometano si registrano anche in qualche piezometro esterno al sito; il cromo esavalente in concentrazioni superiori ai limiti normativi è presente solo nei piezometri interni al sito Sogin-Enea ma è altresì presente in concentrazione più che doppia rispetto al limite normativo anche nel piezometro più a valle idrogeologica del sito. Tale piezometro era stato individuato nel Piano di caratterizzazione approvato come ipotetico punto di conformità nel quale l'ente di controllo avrebbe dovuto verificare la conformità delle Csc”. Così Santarsia: “E' necessario ed urgente predisporre una tempestiva sicurezza operativa per le acque sotterranee al fine di scongiurare la migrazione del cromo esavalente verso l'esterno del sito”.



LA SOGIN: “NON SIAMO RESPONSABILI DELLA CONTAMINAZIONE”
Le sostanze rinvenute nella rete di monitoraggio delle acque della falda superficiale non sono in alcun modo riferibili alle attività di decommissioning e gestione dei rifiuti radioattivi che, dall’agosto 2003, Sogin svolge nell’impianto Itrec di proprietà Enea”. Lo ha precisato la spa pubblica incaricata della messa in sicurezza dei siti ex nucleari d'Italia, tra cui quello di Rotondella, aggiungendo: “Sogin non è responsabile dell’inquinamento poiché la sorgente primaria è costituita da un impianto che era ubicato nell’area del Centro Enea, attualmente in disuso, il cui processo industriale comportava l’utilizzo di trielina ed acido cromico. Nell’anno 2015, dalla rete di monitoraggio sono emersi valori anomali di alcune sostanze. Nell’ambito della Conferenza di servizi, a fine 2015, Sogin ha assunto, volontariamente, l’onere di realizzare il piano di caratterizzazione. All’esito della campagna di monitoraggio, Sogin ha inviato nella prima metà di agosto 2017 i risultati all'Arpab. Gli esiti della indagine di caratterizzazione, trasmessi da Arpab agli enti competenti lo scorso 1° settembre, confermano quanto emerso nel 2015, quando Sogin denunciò per la prima volta i valori anomali”.

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