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domenica 31 dicembre 2017

FERRANDINA. CARLO LEONARDO CERABONA, ACCUSATO DI ESTORSIONE E USURA, OTTIENE GLI ARRESTI DOMICILIARI DAL GIP DEL TRIBUNALE DI MATERA

IL TRIBUNALE DI MATERA
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 31.12.17

FERRANDINA – Il Gip del tribunale di Matera, Angela Rosa Nettis, ha concesso gli arresti domiciliari a Carlo Leonardo Cerabona, 51 anni, accusato di usura, estorsione e tentata estorsione in danno di persone della città aragonese. Il magistrato, così, ha accolto parzialmente l'istanza di scarcerazione formulata in favore del loro assistito dai difensori Pietro Damiano Mazzoccoli e Giuseppe Cristalli. Cerabona fu tratto in arresto su ordine di custodia cautelare del Gip Angelo Onorati l'11 settembre scorso poiché coinvolto in una indagine, condotta dai carabinieri della Compagnia di Pisticci e della stazione di Ferrandina, coordinati dalla sostituto procuratore Annafranca Ventricelli, avviata a seguito delle denunce di artigiani ferrandinesi. Artigiani che si erano rivolti all'indagato per ricevere piccoli prestiti che nel giro di pochi mesi erano diventati somme spropositate per gli elevatissimi tassi d’interesse maturati. E le vittime, non più in grado di far fronte ad un debito crescente, secondo l'accusa, venivano vessate, minacciate ed anche percosse dal presunto usuraio per garantirsi pagamento e silenzio. Per l'avvocato Mazzoccoli, invece, “Cerabona, sin dal momento del provvedimento restrittivo, ha ribadito la sua estraneità ai fatti. Egli dimostrerà la sua innocenza nel corso della fase istruttoria o dibattimentale. Trattasi di una vicenda grave che ha visto coinvolto un uomo per fatti che non gli appartengono ma con l’unica colpa di essersi prodigato a tutela degli altri. Qualche precedente penale, poi, non autorizza ipotesi preventiva di colpevolezza. A breve il mio assistito si sottoporrà ad interrogatorio davanti al magistrato competente e darà la sua versione dell'accaduto”. Sulla vicenda intervennero, nell'immediatezza dei fatti, Don Basilio Gavazzeni, presidente della Fondazione lucana antiusura, ed Angelo Festa, presidente dell'Associazione “Famiglia e Sussidiarietà”, auspicando che quanto avvenuto a Ferrandina “potesse smuovere altre vittime a fronteggiare l’usura con il giusto coraggio civico e la decisa denuncia”. Fondazione ed Associazione diedero la loro disponibilità a fiancheggiare le vittime ed a costituirsi parte civile con loro.

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