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mercoledì 6 dicembre 2017

POLICORO. “SOGIN SAPEVA DELL'INQUINAMENTO MA TEMPOREGGIÒ NELLE INDAGINI PER APRIRE IL CANTIERE DELL'ICPF. ED IL CROMO ESAVALENTE SI TROVEREBBE GIÀ NEI TERRENI ESTERNI ALLA TRISAIA E NON SOLO NELLA FALDA. LO STRANO CASO DEL PROF. ZUCCHETTI”. LA DENUNCIA DELL'ASSOCIAZIONE COVA CONTRO

GIORGIO SANTORIELLO, IN PIEDI, E GIAMPAOLO FARINA

LA GAZZETTA DEDL MEZZOGIORNO 6.12.17

POLICORO - “Le fonti dell'inquinamento dell'area Enea-Sogin della Trisaia di Rotondella potrebbero essere più di una. Sogin (la spa deputata alla messa in sicurezza dell'impianto Itrec, ndr) sapeva della falda idrica contaminata ma non approfondì le indagini per aprire il cantiere dell'Icpf (Impianto di cementazione del prodotto finito, ndr). E nell'Itrec ci sono più fosse con rifiuti radioattivi”. Sono alcune delle accuse che Giorgio Santoriello, dell'associazione “Cova contro”, ha lanciato contro Sogin, Enea ed Arpab, nel convegno su “La disinformazione sul nucleare lucano”, organizzato dall'organismo di volontariato. Incontro cui ha partecipato anche Giampaolo Farina, della sezione lucana dell'Associazione medici per l'ambiente. Santoriello: “La legge consente che a fare la bonifica siano i responsabili della contaminazione. C'è conflitto di interessi. A Rotondella il cromo esavalente si trova già nei terreni esterni alla Trisaia e non solo nella falda. Ma Enea-Sogin e Comune non pubblicano le mappe. Noi ne abbiamo una. Gli inquinanti sono a macchia di leopardo nell'area. Le fonti di inquinamento potrebbero essere più di una”. Ed ancora: “Sogin, forse, sapeva da 2 anni prima della contaminazione segnalata nel giugno 2015 ma avrebbe temporeggiato nelle relative indagini per aprire il cantiere Icpf. Con palificazioni profonde più di 4 metri. Cosa hanno provocato in una falda inquinata?” Poi, il capitolo “fosse radioattive”: “In un documento parlamentare si parla di 4 monoliti. Sogin ha sempre discusso di uno solo, il 7.1. Negli atti abbiamo trovato il 7.2. Abbiamo chiesto spiegazioni: niente”. Ma ce n'è stato anche per Arpab: “Fu annunciata la visita alla Trisaia di una delegazione Euratom. I rilevatori della radioattività nell'aria erano fermi da tempo. Comprarono l'occorrente per far funzionare il più vicino al centro. Sistemi chiusi nei pressi di un sito atomico dismesso e inquinato. In un Paese normale alcune persone sarebbero andate in carcere”. Infine, Santoriello ha parlato dello “strano caso” del prof. Massimo Zucchetti: “Docente di fisica ed esperto di sorveglianza nucleare. Lo chiamammo 3 anni fa con l'ex amministrazione Leone. Facemmo un sopralluogo all'Itrec. Al ritorno l'ospite si isolò, fumò due sigari, salì in Comune e disse che ci avrebbe fatto avere sue notizie. Da allora non ci ha più risposto né al cellulare né su facebook”.


MARCO CITTERIO (ENEA): “ NIENTE POLEMICHE. STIAMO LAVORANDO ASSIDUAMENTE PER LA BONIFICA”

ROTONDELLA - “Non ci interessano le polemiche. Noi stiamo lavorando assiduamente per il disinquinamento del sito Enea-Sogin della Trisaia. Anzi, Speriamo di far arrivare al Comune la relazione per la rimozione del serbatoio e delle tubature dell'ex impianto atomico dismesso Magnox (ritenuto la probabile fonte di rilascio degli inquinanti, ndr) entro oggi”. Lo ha detto alla Gazzetta Marco Citterio, della Direzione centrale infrastrutture di Enea, quando gli abbiamo riferito delle accuse lanciate contro il suo ente e contro Sogin nel corso del convegno “La disinformazione sul nucleare lucano” svoltosi lunedì sera a Policoro. Così, ancora il tecnico Enea: “Le dirò di più. Con Sogin stiamo approfondendo la materia per fare un appalto in condizioni di urgenza e non ordinario. L'iter sarebbe più veloce. Ce ne sono le condizioni oggettive. Ed in questo caso la pressione mediatica ci è d'aiuto”.

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