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sabato 10 febbraio 2018

ROTONDELLA. LA REGIONE: “ITREC, ORA È A BUON PUNTO LA MESSA IN SICUREZZA”

IL SERBATOIO E LE TUBATURE MAGNOX
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 10.2.18

ROTONDELLA - “E' a buon punto il cronoprogramma per monitoraggio, la messa in sicurezza e la rimozione dell'inquinamento chimico del sito Enea-Sogin della Trisaia”. Lo ha assicurato la Regione Basilicata in un comunicato diramato al termine dell'incontro svoltosi giovedì scorso nella sede del massimo ente territoriale locale, a Potenza, su convocazione dell’assessore all’ambiente, Francesco Pietrantuono, proprio al fine di fare il punto della situazione insieme ai sindaci del Metapontino. Incontro a cui hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti di Sogin, Enea, Arpab, Azienda sanitaria, e dei Comuni di Rotondella, Policoro, Scanzano Jonico, Colobraro, Valsinni, Bernalda, Montalbano Jonico e Nova Siri. E' venuto fuori, così, che “è già pronto il progetto finalizzato ad aumentare la rete dei piezometri esterni per la messa in sicurezza e il monitoraggio dell’area interessata dalle attività del Centro di ricerche Enea e dell'impianto atomico dismesso Itrec, entrambi ubicati a Rotondella”. Ma ecco Pietrantuono: “Si è trattato di una tappa intermedia per una verifica sugli impegni assunti nell'ultima conferenza di servizi svoltasi nel municipio del centro jonico. L’incontro è stato molto utile per aggiornare i sindaci sul cronoprogramma delle attività anche a seguito della costituzione del Tavolo permanente dei municipi dell'area. Dal confronto con i rappresentanti di Enea e Sogin è emerso che il cronoprogramma, definito nell’ultima conferenza di servizi, in merito alle attività di monitoraggio, messa in sicurezza e rimozione della causa di inquinamento chimico non radioattivo è a buon punto. E questo ci consente di programmare già probabilmente entro la fine del mese di febbraio una nuova conferenza di servizio per avviare rapidamente i lavori relativi ai progetti presentati. Fra cui anche quello della rimozione dei serbatoi e delle condotte dell'impianto Magnox che hanno causato l’inquinamento e per il quale occorre solo un’ultima condivisione con Ispra”.

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