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mercoledì 18 aprile 2018

SCANZANO JONICO. FRAGOLE COSÌ PREGIATE DA RUBARLE. RAZZIE NOTTURNE DI CIRCA 20 QUINTALI DI CANDONGA NELLA ZUCCARELLA SOCIETA' COOPERATIVA

SQUADRE DI LADRI-RACCOGLITORI DEPREDANO I FRUTTI MATURI E NON. INDAGA LA POLIZIA DI STATO

LE FRAGOLE CANDONGA PRONTE PER I MERCATI
ROCCO ZUCCARELLA
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 18.4.18
SCANZANO JONICO - “In due raid notturni in una settimana squadre di ladri-raccoglitori hanno rubato almeno 20 quintali di fragole Candonga. Un prodotto, cioè, così pregiato da essere oggetto di furti all'ingrosso. Furti che hanno interessato altri produttori. Il rischio è che l'esasperazione possa portare a gravi conseguenze”. Lo ha detto Rocco Zuccarella, presidente della “Zuccarella società cooperativa”, dopo l'ennesimo stop alla raccolta dell'oro rosso del Metapontino. Uno stop che ha causato ripercussioni nell'attività dell'impresa, come avvenuto sette giorni prima. “Quando ci siamo recati nei fragoleti – ha raccontato il giovane manager – attorno alle 5.30, ci siamo resi conto che mancavano i carrelli per il trasporto delle cassettine e, cosa sorprendente, anche i frutti pendenti. Frutti che il giorno prima avevamo selezionato per la raccolta. Così le maestranze, 200 persone, hanno dovuto occuparsi di altro. Ad agire saranno stati almeno 10-15 soggetti dotati di caschi con lampadina incorporata, come quelli dei minatori. Malviventi bravi a raccogliere velocemente in grosse casse, alla rinfusa, tutto il frutto della piantina, maturo, semimaturo, acerbo. Tanto, la selezione l'avranno fatta successivamente. Insomma, oltre alla perdita delle Candonghe pronte per l'invio sui mercati c'è anche il danno della distruzione del prodotto che sarebbe maturato nei giorni successivi”. Siamo, dunque, ai furti a quintali di fragole nel centro jonico già nell'occhio del ciclone della cronaca per gli attentati incendiari notturni del racket che si ripetono da circa 10 anni. Attentati tornati di attualità con gli ultimi attacchi alle cooperative Apofruit, due lunedì fa, ed Asso Fruit, sabato scorso. Roghi su cui indagano i carabinieri della Compagnia di Policoro. Ma torniamo alle razzie nelle campagne. Chi saranno i ricettatori della merce rubata? “Non si sa – ha risposto il nostro interlocutore -. Sicuramente si tratta di una grossa organizzazione che ruba, lavora e commercializza la refurtiva. In magazzini della zona? In Puglia o Calabria? Chissà. Anche perchè le ruberie non hanno riguardato soltanto le mie serre ma anche quelle di altri produttori”. Da qui l'aumento dell'esasperazione. Zuccarella: “Spero non accada nulla di grave ma so di aziende che si stanno organizzando per una sorta di “guardiania” notturna dei fragoleti pronti ad intervenire in caso di ennesimi raid”. Sui furti di fragole alla “Zuccarella società cooperativa” indaga la Polizia di Stato.


IL MAGAZZINO DELLA ZUCCARELLA SOC. COOPERATIVA
IL PRECEDENTE IL 7 MARZO 2017. UN FURTO DA 150MILA EURO NEL MAGAZZINO DELLA “ZUCCARELLA FATTORIE”
 
SCANZANO JONICO – L'azienda di produzione, lavorazione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli “Zuccarella società cooperativa” è stata presa di mira più volte dai ladri organizzati. Il furto più grosso, da circa 150mila euro, avvenne nel magazzino di conferimento dell'impresa nella notte tra il 6 ed il 7 febbraio dello scorso anno. Ladri specializzati, con il volto coperto per evitare le telecamere, offuscate da fari, evitando in modo scientifico i sistemi di allarme, penetrarono nella struttura di via Parisi e razziarono escavatori, camion, trattori, attrezzature. “Dopo che ci rendemmo conto del furto – ha spiegato il titolare Rocco Zuccarella - con mio zio ed i miei dipendenti ricostruimmo quel che i malviventi avevano commesso in circa due ore di “lavoro”. Intanto, occorre premettere che chi fece il colpo aveva sicuramente un basista. Come, probabilmente, anche per i furti di fragole di questi giorni. I ladri, infatti, arrivarono con due auto lasciate sul retro della recinzione, la parte più lontana da via Parisi, entrarono ed usarono un escavatore dell'azienda per crearsi una pista interna e per caricare la refurtiva su uno dei nostri mezzi. Poi, il trasporto sino al fondo del podere, nei pressi della rotatoria di ingresso a Scanzano dalla 106, per sistemare il tutto su un grosso camion che avevano portato con se. Conoscevano, perciò, molto bene la nostra struttura. Nessuno si accorse di nulla”. Ed a nulla hanno portato le indagini delle forze dell'ordine.



GIORDANO, SEGRETARIO PROVINCIALE UGL: “PIÙ UOMINI E MEZZI PER CONTRASTARE L'ILLEGALITÀ”

SCANZANO JONICO - “Sicurezza e legalità sono valori imprescindibili che vanno tutelati e che sono la vera spinta verso l’economia sana del Metapontino. L’Ugl è stata sempre a sostegno della solidarietà, schierata contro ogni forma di criminalità, impegnata nella diffusione della legalità, con la consapevolezza dei diritti e doveri applicati non solo al mondo del lavoro”. Lo ha sostenuto il segretario provinciale dell’Ugl di Matera, Pino Giordano, aggiungendo: “Per combattere la criminalità non esitiamo nel denunciare ennesimi disinteressamenti della politica. La politica conosce bene cosa di grave è avvenuto nell'arco jonico negli anni passati e cosa continua a consumarsi: l'incendio al magazzino di Asso Fruit, dopo quello di qualche giorno fa a quello di Apofruit, a Scanzano Jonico, pone nuovi interrogativi mettendo a rischio oggi chi seriamente lavora, aziende, dipendenti, famiglie. L’accaduto deve imporre alle istituzioni un impegno massiccio, anche a sostegno degli uomini che operano per la difesa dei cittadini lucani, (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza), talvolta sotto organico, a cui l’Ugl esprime stima e ringraziamento. La Regione Basilicata deve smetterla di nascondersi dietro un negazionismo tout court: và attuata una strategia concreta e immediata per dare sostegno reale a tutte le forze dell’ordine di questa provincia, in modo che possano continuare nell’eccellente lavoro che hanno compiuto sinora. Se le aziende decidessero di chiudere battenti, altro che crisi economica: significherebbe che ditte, piccole, medie e grandi, licenzierebbero migliaia di dipendenti che si troverebbero senza lavoro”.

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