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mercoledì 8 aprile 2015

TUMORI NEI PAESI NUCLEARIZZATI. ROTONDELLA FINISCE AI "RAGGI X"

LA NOSTRA SALUTE. TRENT'ANNI SOTTO ESAME

I DATI DEL PRIMO REPORT DEL MINISTERO DELLA SALUTE SULL'INSORGENZA DEL CANCRO
 
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 8.4.15

 



Nucleare e tumori. Da tempo si discute di un aumento di patologie tumorali nelle aree sedi di impianti atomici dismessi. Ma mai nulla di scientifico era stato prodotto. Da qui la richiesta dei Comuni di Bosco Marengo (AL), Caorso (PC), Ispra (VA), Latina (LT), Rotondella (MT), Saluggia (VC), Sessa Aurunca (CE), Trino Vercellese (VC), e Roma (per il centro di ricerca Enea della Casaccia, ) per uno studio simile. Ed il Ministero della salute ha dato incarico all'Istituto superiore della sanità (Iss) per redigere lo “Stato di salute della popolazione residente nei Comuni già sedi di impianti nucleari” il cui Rapporto finale è stato esaminato dalla Gazzetta. Qui daremo una sintesi dei risultati di Rotondella specificando che essi vengono fuori dai dati di mortalità dal 1980 al 2008, suddivisi in tre decadi (1980–1989, 1990–1999, 2000–2008). La mortalità, poi, è stata confrontata con quella media della Basilicata per 62 cause di morte tra cui i 13 tumori per cui le rassegne internazionali mostrano evidenza sufficiente di un ruolo delle radiazioni ionizzanti. Ecco i dati del centro lucano. La mortalità per tutte le cause mostra valori appena superiori all’atteso per tutte e tre le decadi esaminate, ma in nessun caso in modo significativo. Si riscontra un eccesso di mortalità per le malattie dell’apparato digerente nella seconda decade (+ 75%, su 35 casi osservati) e per le malattie dell’apparato genitourinario nella prima decade (+ 114%, su 10 casi osservati), nonché un difetto di mortalità per le malattie dell’apparato respiratorio nella prima decade (– 40%, su 16 casi osservati). E questi sono i dati relativi ai tumori con ruolo eziologico delle radiazioni ionizzanti. Si sono osservati due eccessi rispetto alla mortalità attesa, di cui uno per tumori della tiroide nella prima decade (+ 478%, su 2 casi osservati) ed uno per tumore della vescica nella prima decade (+ 152%, su 6 casi osservati). Sull’intero periodo 1980–2008 non si osservano eccessi di mortalità. Questa, poi, la mortalità nelle tre decadi dei tumori per i quali vi è limitata evidenza di un ruolo delle radiazioni. Si osserva un eccesso rispetto alla mortalità attesa solo per il tumore primitivo del fegato e dei dotti biliari intraepatici nella seconda (+ 150%, su 8 casi osservati) e nella terza decade (+ 156%, su 10 casi osservati), ma va ribadito che si tratta di pochi casi attesi. Per la stessa patologia, l’eccesso di mortalità è presente nel periodo 1980–2008 (+110%). Infine, la mortalità per la classe di età 0–14 anni. Si osserva un eccesso di mortalità per tutte le cause nella seconda e terza decade, ma non significativo. Si riscontra un totale di 17 decessi nell’insieme delle tre decadi. Anche analizzando i dati sull’intero periodo 1980–2008 non si osservano eccessi di mortalità.

L'ANALISI IN CONTROLUCE
 
I LIMITI DEL DOSSIER LEGATO AI TERRITORI

La Gazzetta si è limitata a fornire una sintesi dei dati relativi a Rotondella, sede del “bubbone nucleare” della Basilicata, l'impianto Itrec della Trisaia, presenti nello “Stato di salute della popolazione residente nei Comuni già sedi di impianti nucleari” redatto dall'Istituto superiore della sanità (Iss). Sintesi e studio affidata agli esperti del settore. Qui sottolineiamo alcuni limiti del rapporto legati alla specificità territoriale. Limiti evidenziati al primo cittadino di Rotondella, Vito Agresti, che ha concordato con La gazzetta. Tanto da essersi impegnato ad organizzare un incontro con i Comuni confinanti al sito atomico, Nova Siri e Policoro, con la Asm, la Sogin (la spa che deve riportare a “prato verde” l'Itrec) e con l'Iss. Studiare i tassi di mortalità della popolazione di Rotondella è stato un non senso dato che i centri abitati più vicini alla Trisaia sono Nova Siri Marina e Policoro. Per il centro della Casaccia (nel comune di Roma) è stata presa in esame la popolazione nel diametro di 3 km. Occorreva fare così anche per la Trisaia. Poi, serve studiare a posteriori di dati sulla mortalità da tumori connessi a radiazioni ionizzanti? Non sarebbe più utile monitorare in tempo reale i dati sulle diverse patologie? Lo stesso Iss, indirettamente, ha risposto alle nostre osservazioni. “I nostri dati costituiscono una base di conoscenza utile per definire criteri, necessità e fattibilità di eventuali specifici programmi per ulteriori valutazioni dello stato di salute di queste popolazioni e per la sorveglianza dei residenti in prossimità di impianti che possano produrre rilasci di radioattività. Per eventuali impianti futuri, incluso il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, andrà predisposta una adeguata sorveglianza radiologica e sanitaria che possa permettere di rispondere adeguatamente alle domande sull’eventuale impatto sanitario di tali impianti”.

 LA SCHEDA DEL CENTRO ITREC DELLA TRISAIA

L’impianto nucleare di Rotondella, Itrec (Impianto di trattamento e rifabbricazione elementi di combustibile), si trova nel Centro di ricerca Enea della Trisaia. Costruito tra il 1965 e il 1970 dal Cnen è servito per ricerche e attività sui processi di ritrattamento degli elementi di combustibile a base di uranio - torio. Tra il 1969 e il 1971 sono stati trasferiti nell’impianto 84 elementi di combustibile irraggiato provenienti dal reattore sperimentale Elk River (Minnesota). Nel 1987, a seguito del referendum abogativo sul nucleare, le attività sono state interrotte. Ad oggi, nell’impianto sono ancora stoccati 64 elementi di combustibile irraggiato del ciclo uranio - torio che non possono seguire la via del riprocessamento, perché non esistono impianti industriali in grado di ritrattare questo tipo di combustibile. Sono in via di realizzazione due cask in grado di ospitare 32 elementi ciascuno, abilitati allo stoccaggio in sicurezza e al successivo trasporto, in vista del loro trasferimento al Deposito nazionale. Il centro di ricerche dell’EneaTrisaia (e di conseguenza l’impianto nucleare in esso localizzato) dista dal centro abitato di Rotondella circa 8.5 chilometri.

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